venerdì 4 settembre 2009




Stieg Larsson. Che dire di questo caso letterario. Avevo dello scetticismo su questa trilogia che ha venduto, e sta vendendo, milioni e milioni di copie in tutto il mondo. Perché mi sembrava tutto un po' troppo facile, un caso gonfiato ad arte, se poi ci aggiungiamo la prematura scomparsa dello scrittore stesso, giovanissimo, in circostanze misteriose. Mi avvicino a "Uomini che odiano le donne" pensando che almeno il titolo è accattivante, e scopro immediatamente che lo è ancora di più questo personaggio femminile, Lisbeth Salander su cui si avvolge il romanzo. Eroina? Controcorrente? Anticonformista? Direi quantomeno bizzarra. Che dire poi di questa strana ma genuina relazione (non solo amorosa direi) con l'altro protagonista, Mikael Blomkvist. L'autore ci presenta questi due personaggi con ardore, dando un sostanzioso background che conquista il lettore. Difficile non volerne sapere qualcosa di più. Rimango affascinata. E corro a recuperare "La ragazza che giocava col fuoco". Non so dire in quanto tempo lo leggo, ma per il numero di pagine, poco, molto poco. Rimetto meglio a fuoco il personaggio di Lisbeth, a cui l'autore comincia a dare qualche risvolto di dolcezza. Mentre, contemporaneamente, si allontana dall'amico Michael Kalle Blomkvist. Il loro ricongiungimento, non scontato, non banale si ha nel terzo capitolo della trilogia, con "La regina dei castelli di carta". I personaggi sono ora allo scoperto, tutti i segreti vengono a galla, tutte le inibizione si perdono, e finalmente vediamo la vera Lisbeth Salander.
Fin qui, il romanzo. In realtà questa trilogia ha fatto scalpore per le vicende sociopolitiche che tratta. Ossia, i servizi segreti deviati svedesi. Non mi voglio addentrare in questa descrizione che in questa sede mi pare inopportuna, ma nella mia carrira di lettrice appassionata, anche di giallistica, poche volte mi è capitato di trovare una cura così dettagliata delle informazioni che l'autore deve aver raccolto nel corso di anni. Sicuramente tanto dettagliata che sembra avere un legame con la sua prematura scomparsa.
Tutte le critiche hanno osannato questa trilogia. Mi associo? Sicuramente si. Consigliato al 100%.

martedì 30 settembre 2008

Arrivi e partenze

Cari amici, sono in partenza per gli States. Prima di partire vorrei far arrivare sul blog un nuovo libro. Si tratta dell'ultima creazione di Andrea De Carlo: "Durante". Forse non tutti sanno che De Carlo è il mio scrittore italiano preferito. Quando l'ho scoperto, nel giro di pochi mesi avevo finito di leggere tutta la sua produzione, e seriamente, ho sofferto di una sorta di crisi di astinenza nell'attesa che uscissero suoi nuovi libri. Questa grande attesa, carica di aspettative, a volte è stata un po' tradita da qualche uscita, secondo me, non all'altezza. Ma d'altronde questo succede anche ai più grandi!


Ma parliamo di Durante. Durante è un personaggio apparentemente senza radici che approda casualmente nella casa di campagna di due giovani fidanzati, Astrid e Pietro. Questo arrivo porta lo scomlpiglio in quelle che sembravano dinamiche stabili e assodate. Invece, la presenza di questo personaggio, che in realtà nasconde mille vite e mille esperienze, turba la vita di tutti quelli che gli si avvicinano, e che ne restano affascinati, in un modo o nell'altro. Lo stesso narratore protagonista, Pietro, passa da un giudizio completamente negativo su Durante ad un attaccamento quasi inspiegabile. In realtà, De Carlo è abile a muovere il giudizio di Pietro attraverso una vasta scala di sensazioni, che conducono anche il lettore nella stessa direzione.

Molti hanno criticato il finale di questo libro. E' stato detto "un finale che non c'è". Non sono d'accordo. In questo, più di altri suoi libri, il finale è semplice e assolutamente banale, dove per banale intendo naturale. Durante ha solo seminato la sua esperienze nell'animo di Pietro, il quale contunuerà la propia vita secondo la propria coscienza, così come succede a tutti noi nel quotidiano. Siamo magari influenzati da esperienze, conoscenze, rapporti umani diversi, che il nostro animo filtra. Poi, però, si continua a vivere, e a percorrere, ognuno, la nostra strada....

mercoledì 13 agosto 2008

Letture estive, ombrelloni e non...

Come di consueto l'estate si offre come un periodo fertile per le letture, anche un po' frivole, ma pur sempre ricche di sorprese.

Con questo spirito mi sono buttata nella lettura di un autore di molto in voga in questi ultimi mesi, e che ha scoperto un certo successo: Andrea Vitali. Lui di professione fa il medico in questo paesino sul lago di Como, Bellano, dove ambienta i suoi romanzi. Già noti alle cronache i precedenti romanzi (Olive comprese, Il segreto di Ortelia,...) , io ho voluto iniziare con "La modista", romanzo con guardie e ladri ambientato negli anni cinquanta.

Devo dire che, nonostante l'iniziale scetticismo che mi caratterizza quando mi approccio ad un nuovo autore tacciato di essere "grande", sono rimasta piacevolmente sorpresa. Vitali ha il gusto del divertimento nel raccontare dei suoi personaggi, con un non celato soffio di ironia e sarcasmo. I suoi personaggi diventano macchiette, nessuno escluso, immersi nei peccati e peccatucci tipici dell'italiano medio. In un certo senso, è anche piacevole scoprire che ognuno di loro/di noi ha i suoi difetti, più o meno gravi, ma non per questo non merita di essere narrato. La penna di Vitali è sempre attenta a non emettere giudizi bigotti ed affrettati. Per certi tratti (senza voler fare paragoni blasfemi), mi ha ricordotato la "misericordia" di manzoniana memoria, che alla fine tutto aggiusta e tutto sistema.

Insomma, questo intrecciarsi di vicende di paese, con equivoci ed intrighi tipici della commedia di Totò e Peppino,.... mi è piaciuto! Consigliato.

venerdì 6 giugno 2008

Gli amici dei libri

Ok, vediamo di presentarmi a dovere....

Amica dei libri, questo basta, credo. Ho chiamato questo blog il bookometro perché vorrei condividere sensazioni e opinioni su cosa leggiamo. Una sorta di termometro personale sui libri letti, piaciuti o non piaciuti. Così da far circolare tra di noi, un po' malati della lettura, consigli utili e suggerimenti per il futuro. E magari riusciamo a coinvolgere anche qualche "pigrotto"....sarebbe comunque una bella vittoria.....

Per adesso chiudiamo così:

« "Cosa vi terrorizza di più nella purezza?", chiede Adso. E Guglielmo risponde: "La fretta". »
( Umberto Eco, Il nome della Rosa)